Che bella la nuova Milano: Piazza Gae Aulenti e il quartiere Porta Nuova.
Come l’architettura moderna può diventare un’attrazione turistica.
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Il quartiere Porta Nuova a Milano: come coniugare una migliore qualità della vita con il potenziale turistico della città.
Il rinnovato quartiere Porta Nuova di Milano è diventato una delle attrattive della città. Certo, non ha la storia del Duomo o del Castello Sforzesco, o di altri luoghi caratteristici del capoluogo lombardo, ma è diventato un punto di riferimento della nuova “geografia” urbana di Milano. A partire dal suo spazio più rappresentativo: Piazza Gae Aulenti, facilissima da raggiungere sia in treno che con la metro. La stazione Garibaldi e l’omonima fermata della metro, infatti, sono vicinissime, e permettono di raggiungere la piazza con soli due minuti di cammino.oUno degli ingressi alla piazza Aulenti, infatti, si trova proprio di fronte alla stazione: basta percorrere pochi metri in leggera salita, attraversare la strada che costeggia la piazza (via Luigi Sturzo), e salire le scale (ci sono anche quelle mobili). Piazza Gae Aulenti, infatti, si trova in posizione rialzata rispetto alla strada e alla stazione Garibaldi. E’ una piazza completamente dedicata ai pedoni; per questo motivo è molto tranquilla ed è diventata una meta ”cool” e parecchio visitata della città di Milano.
Uffici e negozi in piazza Gae Aulenti.
La piazza ha una struttura relativamente chiusa, perché è circondata, su buona parte del suo perimetro, da edifici dalle pareti di vetro, uno dei quali, quello più alto e dal caratteristico profilo a “punta”, ospita la sede di un’importante banca italiana. Anche per questo motivo, forse, appare particolarmente accogliente, pur se le dimensioni restano notevoli.
Lungo la maggior parte del suo perimetro si trovano diversi negozi, molti dei quali sono espressione di brand altisonanti, che trovano nella piazza una singolare vetrina di pregio, che ben si sposa con il loro posizionamento.
Il quartiere Porta Nuova non è solo piazza Gae Aulenti e la Torre UniCredit.
La bellezza del quartiere Porta Nuova non si ferma a quella della sua piazza principale. Basta infatti uscire dal suo perimetro, e andare verso destra (avendo la stazione Garibaldi alle spalle), per poi dirigersi verso il padiglione Unicredit (l’edificio con le pareti esterne in legno e vetro, che mi ricorda la testa di un serpente o il muso di un treno ad alta velocità). Lasciandosi il padiglione sulla destra, si può percorrere una stradina in discesa (Passeggiata Luigi Veronelli), destinata esclusivamente ai pedoni e alle bici. Da qui, in pochissimo tempo, si arriva ad un altro luogo “architettonico” diventato anch’esso espressione emblematica della Milano moderna. Si tratta del cosiddetto Bosco verticale, una coppia di due alti edifici (uno più dell’altro) divenuti famosi non solo a Milano ma in tutto il mondo, per la loro caratteristica principale: quella di presentare, su ciascun piano, delle terrazze occupate da alberi e piante.
La curiosità
Piazza Gae Aulenti mi ricorda, solo in parte, il Sony Center di Berlino.
La struttura relativamente chiusa di piazza Aulenti mi ricorda, almeno in parte, quella del Sony Center a Berlino. Anche qui ci sono edifici dalle pareti in vetro che circondano una piazza.

La principale differenza, però, risiede proprio nella “chiusura”: il Sony Center è aperto solo lungo un tratto relativamente breve del suo perimetro, mentre la sua piazza, interna, si trova al coperto, protetta da una struttura a cupola elicoidale, che ricorda quella in vetro del Parlamento tedesco, situato sempre a Berlino.

Altra differenza è nelle dimensioni: il Sony Center è decisamente più piccolo di piazza Gae Aulenti, ma è anch’esso inserito in una moderna area della città, quella di Postdamer Platz.
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La curiosità
Piazza Gae Aulenti mi ricorda, solo in parte, il Sony Center di Berlino.
La struttura relativamente chiusa di piazza Aulenti mi ricorda, almeno in parte, quella del Sony Center a Berlino. Anche qui ci sono edifici dalle pareti in vetro che circondano una piazza.

La principale differenza, però, risiede proprio nella “chiusura”: il Sony Center è aperto solo lungo un tratto relativamente breve del suo perimetro, mentre la sua piazza, interna, si trova al coperto, protetta da una struttura a cupola elicoidale, che ricorda quella in vetro del Parlamento tedesco, situato sempre a Berlino.

Altra differenza è nelle dimensioni: il Sony Center è decisamente più piccolo di piazza Gae Aulenti, ma è anch’esso inserito in una moderna area della città, quella di Postdamer Platz.
Non si tratta, dunque, dei semplici “vasi” che siamo abituati a vedere sui balconcini o sulle ringhiere dei “normali” edifici urbani. Il Bosco verticale, progettato da Boeri Studio, è diventato, in poco tempo, espressione di un nuovo modo di intendere l’architettura e il paesaggio urbano, divenendo simbolo di un’architettura “verde”, contro i mali e il disordine delle città moderne. Lo stesso architetto Boeri lo ha definito come un “sistema ambientale che riduce gli inquinanti” e che “incrementa la biodiversità”.
Le terrazze corrono lungo tutto il perimetro e l’altezza degli edifici, non rispettando, almeno a prima vista, una particolare regola di simmetria. Il tutto, però, si ricompone grazie alla “pienezza” del verde e alla frequenza delle terrazze. Come se si trattasse di un vestito fatto di diverse tonalità di verde. I contrasti, poi, si fanno ancora più interessanti in autunno e in inverno, perché gli alberi dei due edifici tendono a cambiare colore, dato che solo alcuni di loro fanno parte di specie sempreverdi. “L’abito” degli edifici passa allora dal giallo al marrone chiaro, dal verde al marrone scuro.
In questo modo, la natura sembra vincere sul cemento, e la definizione di “bosco verticale” data ai due edifici appare particolarmente azzeccata. Originalissima opera architettonica, geniale, anche dal punto di vista della “comunicazione”.
Ma non… affezionatevi troppo; credo che i prezzi al metro quadro di un appartamento nel Bosco verticale siano pressapoco… stellari 🙂
In direzione del Bosco verticale, sul lato destro della passeggiata Luigi Vigorelli, ci sono anche ampi giardini con numerose sedute. Puoi rilassarti al sole, oppure goderti una chiacchierata con gli amici. Vicino ai giardini trovi anche un’area attrezzata, destinata ai nostri amici a quattro zampe, con “giochi” e percorsi dedicati.
Nuovi e originali edifici nel quartiere Porta Nuova, a Milano.
Nelle immediate vicinanze di piazza Gae Aulenti, poi, si trovano delle nuove costruzioni anch’esse originali e dai profili architettonici innovativi. Alcune di queste hanno dei caratteri in comune: le superfici esterne degli edifici presentano spesso degli interessanti contrasti cromatici e di materiali, “affidati” a degli inserti posti sulle pareti, o ai balconi di colore diverso rispetto alle pareti principali, oppure all’uso del vetro sui parapetti dei balconi, per l’intera larghezza dell’edificio. Si trovano su via Francesco Viganò e via Gaspare Rosales.
Altro edificio di assoluto rilievo, poi, è quello della Torre Solaria, alta più di 30 piani, che si trova su viale della Liberazione. Data la sua imponente altezza, la si scorge facilmente da piazza Gae Aulenti, e da qui si può raggiungere facilmente. Basta attraversare il passaggio ponte che collega quest’ultima piazza con quella dedicata ad Alvar Aalto. Il passaggio si trova sul lato destro dell’Unicredit Pavilion e scavalca via Melchiorre Gioia.
La Torre Solaria rileva per la sua originalità: non appare certo come un monolitico blocco di cemento, soprattutto grazie alla presenza delle sue piccole terrazze, che sono collocate su tutti i piani e i lati dell’edificio, con una piacevole alternanza a “zig-zag” delle loro dimensioni. I parapetti delle terrazze poi, sono di colore bianco, in deciso contrasto con il marrone scuro delle pareti della torre.
Se vuoi consigliare qualche altro luogo della moderna architettura di Milano che ti ha particolarmente impressionato, sfrutta la sezione dei commenti! Grazie in anticipo della tua partecipazione alla discussione.
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