Il Quartiere Coppedè di Roma: entra in un’altra dimensione!

Quando superi l’arco in Via Tagliamento, preparati alle sorprese!

da | 1 Ott 2018 | luoghi

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Svettano le torri all’ingresso del Quartiere Coppedè!

Fin dall’entrata del Quartiere Coppedè, trovi ad attenderti due torrette, una a forma di ottagono irregolare sulla sinistra, e l’altra, squadrata, sulla destra. Una vista leggermente asimmetrica, che resta però assolutamente piacevole. Anzi, contribuisce ancor di più all’originalità estetica della struttura.

L’arco all’ingresso è ricco di fregi, con la chiave di volta occupata dal volto di una figura femminile. Quando passi sotto l’arco, non affrettare il passo, soffermati ad ammirare il “soffitto” ricco di dettagli, a partire dai balconcini che spuntano all’interno! Dalla volta pende anche un pregevole lampadario in ferro, che richiama l’aspetto di un antico candelabro. L’ingresso al quartiere Coppedè ricorda molto lo stile barocco, e la volta dell’arco, sebbene con qualche segno del tempo, sembra quasi riecheggiare l’elegante sfarzosità del rococò.

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LA CURIOSITà

Non è stato solo Dario Argento a sfruttare le misteriose atmosfere del Quartiere Coppedè per i suoi film. Qui, trovi degli altri esempi. Il genere resta quello noir.

Il Palazzo Ospes Salve, con il suo magnifico ingresso, si vede anche all’inizio del bel film Il presagio, del regista Richard Donner, girato nel 1976. Questa volta, l’ambientazione avviene al tramonto. Nella stessa scena compare anche la Fontana delle Rane.
E… strano a dirsi, lo stesso edificio, lo stesso ingresso e la stessa fontana compaiono ne Il profumo della signora in nero, un altro film noir del 1974, firmato dal regista Francesco Barilli. La Fontana delle rane e Piazza Mincio compaiono praticamente subito, nella prima scena, dove un bambino gioca con delle barchette immerso fino alle ginocchia nell’acqua del catino. Anche stavolta, l’ambientazione è di giorno.
Poco più avanti, la fontana e l’ingresso risaltano anche in una scena notturna, dove la protagonista viene accompagnata a casa.

Piazza Mincio: il cuore del Quartiere Coppedè!

Superato l’arco, sei su via Dora; sia sulla destra che sulla sinistra potrai continuare ad ammirare i Palazzi degli Ambasciatori. Se puoi, fermati ad osservare gli ingressi al piano terra degli edifici del quartiere. A mio parere, sono spettacolari: sempre originalissimi e ricchi di contrasti cromatici armoniosi. Se non ricordo male, il primo è quello dopo l’arco alla tua sinistra.

Alla fine della breve via Dora, arrivi nel cuore del Quartiere Coppedè: sei su Piazza Mincio, con la sua Fontana delle Rane. Il nome deriva dalle rane che fanno zampillare l’acqua: ce ne sono otto sulla vasca al livello superiore, e quattro, più grandi, sulla prima vasca.
Arrivato al centro della Piazza, hai l’imbarazzo della scelta, sei… circondato dal bello. Alla tua sinistra trovi un altro bellissimo palazzo che è stato denominato col tempo Palazzo Ospes Salve (ciao, Ospite), dalla scritta che appare sull’arco interno, subito dopo l’ingresso principale. Lo stesso edificio ha uno dei più bei ingressi che io abbia mai visto: la volta obliqua, l’uso di forme geometriche nei dipinti e nelle maioliche bianche e nere, la vicinanza alla Fontana delle Rane, ne fanno un piccolo capolavoro. Si, è proprio il palazzo che hai visto più volte “citato” nei film che ti ho indicato nelle curiosità.

Il viaggio non è ancora terminato, perché siamo a metà strada. Il Quartiere Coppedè riserva ancora diverse sorprese. Perciò, nel prossimo post continueremo il nostro “cammino”, accompagnandolo con altre immagini dei luoghi ideati dall’estro geniale di Gino Coppedè, a partire dai sorprendenti “villini delle fate.

Non hai ancora letto la prima parte della mia visita? Vai all’articolo, e comincia la “camminata” dall’arco di ingresso!

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