Ristorante Marennà: grande qualità e una stella Michelin al giusto prezzo!
Innovazione e creatività prendendo spunto dalla tradizione e dal territorio.
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Lo chef Paolo Barrale non guida più la cucina del Marennà
Che peccato! Paolo Barrale, da poco tempo, non è più lo chef del Marennà, il ristorante di proprietà dei Feudi di San Gregorio, la nota casa vinicola “made in Irpinia”, conosciuta e apprezzata in Italia, ma anche al di fuori dei confini nazionali.
Un peccato, davvero, visti i 15 anni di vita del sodalizio. Una collaborazione che aveva portato, meritatamente, ad ottenere l’ambito riconoscimento della stella Michelin. La stella è stata conquistata la prima volta nel 2009, e da allora è stata sempre confermata. Anche quest’anno, con la recente pubblicazione della nuova guida Michelin del 2019.
Speriamo, perciò, che restino quegli ottimi spunti di cucina “fusion” che ho potuto gustare negli ultimi anni al ristorante Marennà.
Informazioni utili
Indirizzo e recapiti
Ristorante Marennà, Localita Cerza Grossa,
83050 Sorbo Serpico AV
Telefono: 0825 986666
Sito Web: www.marenna.it
Giorni di chiusura: domenica sera e martedì.
Orari del pranzo: 13.00 – 15.00
Orari della cena: 20.00-22.30
Il ristorante si trova nella stessa struttura della casa vinicola Feudi di San Gregorio, dove, al piano terra, è collocato anche il negozio di vini aziendale.
Disponibilità di ampio parcheggio all’esterno.
Il ristorante Marennà: innovazione e creatività prendendo spunto dalla tradizione
Ho parlato di cucina fusion. In che senso? Il termine, in questo caso, è una mia personale interpretazione di alcuni piatti preparati dallo chef Barrale e dalla sua brigata, rivisitando i piatti tipici della cucina campana e le eccellenze delle produzioni locali. Quindi, a voler essere pignoli, non mi sono mai stati presentati come tali.
Qualche esempio? Una pasta e patate “rivisitata”, che ho mangiato un paio di anni fa al Marennà. Se la memoria non mi inganna, non era fatta dai classici tubetti, ma da (piccoli) gnocchi con un morbido ripieno di patate.
Un altro esempio? Un piatto più recente: quello della pasta e fagioli con le cozze. Stavolta, si, fatta con i tubetti, ma con un paio di innovazioni di rilievo, che ho decisamente gradito: i ricci di mare (assieme alle cozze) e una “spruzzata” di caffè, dalla consistenza piuttosto densa, quasi si trattasse di un crema leggera. L’abbinamento potrebbe sembrare azzardato, ma non lo era (e non lo è affatto): poche gocce che si sposano a meraviglia con il pesce e i fagioli “spolichini”.

Buoni e bellissimi, poi, i paccheri, ricoperti da salsa di pomodoro, besciamella (credo) e una leggera salsa al basilico, tutte disposte letteralmente a “striscioline” sulla pasta, a comporre una sorta di quadro astratto, che colpisce prima alla vista e poi all’olfatto e al gusto! Guarda la foto…

Grandi e preziosi abbinamenti anche in un altro primo piatto, gli Gnocchetti di Patate “arrosto”, dove il gusto piuttosto deciso del caviale viene stemperato dal formaggio caprino, il tutto in compagnia delle ostriche.

Come avrai forse capito, sono un amante dei primi piatti… ma sarebbe un peccato non gustare la bontà e l’estro dei secondi del Marennà. Tra questi mi ha colpito, nella mia ultima visita, il Maialino Nero “in rosa”, al profumo di rosa, appunto.
La carne era accompagnata dal radicchio e dall’azzeccato contrasto agrodolce della mela annurca, tipicità ed eccellenza della tradizione campana. La mela è sotto forma di purea, un sottile strato su cui viene poi adagiato il maialino nero, anche questo caratteristico degli allevamenti regionali.

La cura dei dettagli
Prima e durante il pasto, poi, una serie di “coccole” molto, molto gradite. A partire dal Dubl, lo spumante dei Feudi di San Gregorio (ovviamente), servito come aperitivo.
Anche il pane è stata una piacevole sorpresa: un cesto ricco e molto vario, fatto da vari tipi di focacce e focaccine, grissini e sfoglie, in compagnia di una ciotolina di ottimo olio extravergine d’oliva.
Fino ad arrivare ai dolcetti di fine pasto, quelli che “accompagnano” il caffè. Nell’ultima visita al ristorante dei Feudi di San Gregorio è stata la volta dei macaron alle fragole con crema, e dei bignè, anche questi ripieni di crema.

E la carta dei vini del ristorante Marennà
Scommetto che immagini già la risposta…
La scelta dei vini è… scontata, dato che siamo a casa dei Feudi di San Gregorio. La carta è “made in Feudi” al 100%; qualcuno potrebbe un pò storcere il naso, pensando che i piatti del Marennà possano forse trovare il “compagno” ideale in un vino di un’altro marchio blasonato. Questo ragionamento, rispettabile, non è affatto fallace. Ma i Feudi giocano in casa con il Marennà, che rappresenta, perciò, un’ottima occasione per far conoscere i propri vini. Onestamente, se fossi il gestore del ristorante, adotterei un approccio analogo.
Ritengo, perciò, questa “limitazione” non vincolante. Anche perché alla fine la mia scelta ricade quasi sempre su 2-3 vini dei Feudi che apprezzo particolarmente: il Serpico, in primis, un aglianico ricavato da vitigni storici, che viene lasciato a maturare in barrique per almeno 18 mesi. Quasi quasi lo preferisco anche al più conosciuto Taurasi, grazie alla lunga maturazione che abbatte il gusto tannico tipico dell’Aglianico. Il tannino si fa morbido, e perde le sue noti astringenti.
Quello che accade, del resto, allo stesso Taurasi, sempre per effetto dei lunghi periodi di maturazione nelle botti (anche in questo caso, 18 mesi). Ma si tratta, ovviamente, di gusti personali.
Un altro rosso che apprezzo, poi, è il Pàtrimo, ricavato da uve Merlot, che non sono tipiche dell’Irpinia. Anche in questo caso, i tempi di maturazione sono piuttosto lunghi (almeno 18 mesi in barrique, secondo quanto riportato dal sito dei Feudi). Qui si nota la maggiore morbidezza e “dolcezza” del Merlot. A differenza dell’Aglianico, infatti, prevalgono le note di confettura. Un vino per le occasioni speciali, dato anche… il prezzo piuttosto elevato.
Sui bianchi poi, le mie preferenze vanno alla Falanghina, per la sua acidità equilibrata, per l’intenso profumo e il gusto fruttato. Per lo stesso motivo, preferisco il Fiano al Greco di Tufo.
Ti ricordo, poi, che il ristorante è situato all’interno stesso della struttura che ospita l’Azienda, e che a piano terra trovi il negozio dei vini. Perciò, se vuoi, potrai unire “l’utile al dilettevole”: mangiare al ristorante e fare compere nel negozio dei Feudi, dove troverai tutte le etichette della Casa, compresi i marchi dove i Feudi hanno in essere collaborazioni o quote di proprietà.
I prezzi del ristorante Marennà
Parliamo ora del tema… economico.
Dulcis in fundo? Si, in questo caso direi proprio di si. Certo, i prezzi sono più alti di quelli di un “normale” o di un buon ristorante del territorio irpino, ma le differenze sono sicuramente giustificate dalla qualità, dall’originalità dei piatti, dalla ricerca e dal servizio discreto e mai invadente.
Il confronto, poi, diventa assolutamente favorevole se prendiamo come termini di paragone altri ristoranti “quotati”, soprattutto quelli del Centro o del Nord-Italia. In questo caso, infatti, ritengo che i prezzi siano decisamente a favore del Marennà. Anzi, i prezzi del Marennà non sono affatto lontani da quelli di un medio ristorante del Nord Italia! In conclusione, quindi, il Marennà si impone sia per la qualità in senso assoluto, sia per l’ottimo rapporto prezzo-qualità.
E ora?
Vale la pena ricordare al lettore che il Marennà sarà interessato ad una riprogettazione degli spazi nei primi mesi del 2019. In base a quanto riportato dal sito viamichelin.it, il ristorante resterà chiuso dal 7 gennaio fino alla fine di marzo.
Dunque, meglio affrettarsi per visitarlo prima della chiusura temporanea. Così, non dovrai poi attendere la fine di marzo…
Buon appetito, allora!
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I miei viaggi sono anche su:
Informazioni utili
indirizzo e recapiti
Ristorante Marennà, Localita Cerza Grossa,
83050 Sorbo Serpico (AV)
Telefono: 0825 986666
Sito Web: www.marenna.it
Giorni di chiusura: domenica sera e martedì.
Orari del pranzo: 13.00 – 15.00
Orari della cena: 20.00-22.30
Il ristorante si trova nella stessa struttura dell’azienda Feudi di San Gregorio, dove, al piano terra, è collocato anche il negozio di vini aziendale.
Disponibilità di ampio parcheggio all’esterno.
LA CURIOSITà
L’Architettura del ristorante Marennà.
Anche gli occhi escono soddisfatti da una visita al Marennà.
A partire dalle ampie vetrate e dalla vista sulle collinette di Sorbo Serpico, spesso ricoperte dai filari delle vigne.
Al Marennà, però, la vista non è solo quella all’esterno, dato che si gode di un magnifico “panorama” anche… all’interno! E’ quello della cucina, dotata di ampie vetrate che affacciano sulla sala dei coperti. Più di una volta il mio sguardo si è “perso” dietro ai movimenti dello chef e della sua brigata, incuriosito da quei gesti veloci.
Un ottimo “messaggio” di qualità, a mio parere, oltre che, letteralmente, di trasparenza.
Con riferimento, invece, alla disposizione dei tavoli, ho apprezzato le distanze tra gli stessi, a tutto vantaggio della privacy e della tranquillità.
E tu, hai mai “visitato” il Marennà? Se vuoi condividere la tua esperienza, lascia pure i tuoi commenti nell’apposita sezione. Oppure, vuoi suggerire qualche altro ristorante del territorio (in questo caso l’Irpinia) che ti ha favorevolmente impressionato?
Note a margine
Mi preme sottolineare che non ho alcun rapporto di amicizia o conoscenza con i gestori del Marennà o con l’Azienda Feudi di San Gregorio. Quest’articolo, perciò, è semplicemente frutto della mia passione per il buon cibo.
I miei articoli sono generalmente l’espressione delle esperienze positive che ho avuto con i territori o i gestori di locali e strutture ricettive. Qualora un articolo, invece, fosse frutto della collaborazione con un gestore o con un rappresentante istituzionale del territorio, non mancherò di sottolinearlo ed evidenziarlo.
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