La Torre Velasca ha 60 anni, ma non li dimostra!
Nasce nel 1957, ma è ancora straordinariamente moderna!
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La Torre Velasca conserva tutta la sua originalità.
A guardare la Torre Velasca a Milano, non diresti che la sua data di nascita risale addirittura agli anni ‘50. Per l’esattezza, l’edificio fu costruito in circa 300 giorni a cavallo di due anni, il 1956 e il 1957. Si tratta di un grattacielo alto 106 metri, decisamente innovativo, e così appare anche oggi, dopo più di 60 anni dalla sua “nascita”.
Se visiti Milano, e ti trovi nell’immancabile piazza Duomo, puoi raggiungere a piedi, e in pochi minuti, la vicina Piazza Velasca, che ospita l’omonima Torre. L’edificio occupa buona parte della piazza, e nasce proprio da un progetto di riqualificazione della stessa, dopo che la sua struttura era stata sensibilmente compromessa dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Perché la Torre Velasca è così innovativa?
Perché si tratta del primo grattacielo, non solo in Italia, ad avere una forma a fungo o a torretta medioevale. In altre parole, si tratta di un edificio a doppia pianta: una relativa ai primi 18 piani e l’altra, più ampia, fatta di altri 8 piani situati sulla parte più alta della torre.
Questa caratteristica, nel 1957, faceva della Torre Velasca una novità assoluta nell’allora panorama internazionale delle costruzioni moderne. Per la prima volta veniva progettato e realizzato un grattacielo non “lineare”. Anche per questo motivo, all’epoca, ci furono molti detrattori, che non sono del tutto scomparsi nemmeno oggi. Ci fu addirittura qualche critico che parlò di ritirata dell’architettura italiana…

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La curiosità
La Torre Velasca è stata la “protagonista” anche di alcuni film e serie televisive
La Torre Velasca ha “partecipato” a diversi film. Tra questi, il più importante è probabilmente quello diretto da Dino Risi, e interpretato dai grandissimi Alberto Sordi e Franca Valeri.
Si tratta de Il vedovo, una pellicola del 1959, che è stata poi ripresa, con minor successo, da un remake degli anni 2000.
La torre “con le bretelle” si vede fin dai primi secondi, e appare chiaramente nelle prime due scene del film. Al diciannovesimo piano della torre, infatti, risiede la ricca coppia borghese formata da Elvira Almiraghi e Alberto Nardi, i protagonisti del film, interpretati, rispettivamente, dalla Valeri e da Sordi.
Il grattacielo di Piazza Velasca porta la firma dello studio BBPR.
La Torre Velasca fu progettata dallo studio di architetti BBPR, uno dei più importanti dal secolo scorso. Lo studio prendeva il nome dalle iniziali dei cognomi dei suoi fondatori: Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers.
All’epoca della progettazione e della costruzione del grattacielo Velasca, però, gli originali componenti dello studio si erano ridotti a tre. Gian Luigi Banfi, infatti, morì nel 1945 nel campo di concentramento di Gusen. Anche Belgiojoso fu imprigionato a Gusen, ma riuscì a resistere fino alla liberazione del campo nel 1946, ad opera delle truppe alleate.
Gli ultimi 8 piani, a pianta più larga, “emergono” dalla struttura principale della torre. Come si direbbe nel linguaggio degli architetti, si tratta di piani aggettanti, che sporgono, cioè, dalle pareti perimetrali. La pianta più larga viene sorretta da travi in acciaio anch’esse sporgenti, la cui linea a rilievo, poi, continua lungo tutte le quattro pareti. Proprio i piani e le travi sporgenti, assieme al colore monotono e grigio dell’edificio, furono tra i principali ispiratori delle critiche alla Torre Velasca. Questa fu anche definita il “grattacielo con le bretelle”, proprio per la forma delle travi a sostegno degli ultimi piani.
La forma “a fungo” della Torre Velasca non è una scelta meramente estetica.
La suddivisione dei piani, però, non è soltanto un espediente estetico, ma risponde anche ad una differente destinazione d’uso: i primi 18 piani, infatti, sono occupati da uffici, attualmente quelli di Unipol Sai, che è anche proprietaria dell’edificio. Gli ultimi 8 piani, invece, erano e sono occupati da abitazioni private.
La struttura interna degli uffici è piuttosto uniforme lungo tutta l’altezza, e lo si nota dalle finestre. Una distribuzione maggiormente personalizzata e “irregolare” si ritrova, invece, nei piani adibiti alle abitazioni.
La curiosità
La Torre Velasca è stata la “protagonista” anche di alcuni film e serie televisive
La Torre Velasca ha “partecipato” a diversi film. Tra questi, il più importante è probabilmente quello diretto da Dino Risi, e interpretato dai grandissimi Alberto Sordi e Franca Valeri.
Si tratta de Il vedovo, una pellicola del 1959, che è stata poi ripresa, con minor successo, da un remake degli anni 2000.
La torre “con le bretelle” si vede fin dai primi secondi, e appare chiaramente nelle prime due scene del film.
Al diciannovesimo piano della torre, infatti, risiede la ricca coppia borghese formata da Elvira Almiraghi e Alberto Nardi, i protagonisti del film, interpretati, rispettivamente, dalla Valeri e da Sordi.
Il grattacielo di Piazza Velasca porta la firma dello studio BBPR.
La Torre Velasca fu progettata dallo studio di architetti BBPR, uno dei più importanti dal secolo scorso. Lo studio prendeva il nome dalle iniziali dei cognomi dei suoi fondatori: Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers.
All’epoca della progettazione e della costruzione del grattacielo Velasca, però, gli originali componenti dello studio si erano ridotti a tre. Gian Luigi Banfi, infatti, morì nel 1945 nel campo di concentramento di Gusen. Anche Belgiojoso fu imprigionato a Gusen, ma riuscì a resistere fino alla liberazione del campo nel 1946, ad opera delle truppe alleate.
La mia opinione sulla Torre Velasca?
È vero che la struttura quasi “scheletrica” della Torre Velasca non la rende, a prima vista, particolarmente affascinante. Ad un secondo sguardo, però, rileva la bellezza “esotica” del grattacielo. È proprio la sua diversità a renderlo attraente: diversità rispetto al contesto della piazza e rispetto alla linea degli edifici moderni (non solo del secondo Novecento).
La Torre Velasca è dunque un pezzo di storia non solo dell’architettura milanese ma anche di quella italiana ed internazionale. Non a caso, nel 2011 la Soprintendenza ai Beni culturali ha posto il vincolo sul grattacielo, ritenendolo un “patrimonio unico, da difendere”. In questo modo, qualsiasi intervento sulla Torre deve essere preventivamente approvato dalla stessa Sopraintendenza, al fine di tutelarne l’integrità e la storia.
Vuoi condividere la tua opinione o qualche curiosità sulla Torre Velasca? Ti… aspetto nella sezione dei commenti!
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